domenica 28 novembre 2010

Cronache di una malattia al primo stadio.

Wait... ok, sono attraccato al cuscino come le navi al molo e attaccato da una masnada di germi infettanti che mi entrano dovunque. Ho gli occhi viola, il naso rosso che cola, il palato che sembra si stringa e la testa che mi si sta dilatando piu' dei palloncini mentre si stanno gonfiando.
Come avrete intuito sono malato e avviluppato nel cardigan nero, cosa molto rara dati i miei istinti calorosi.

Trovo bellissimo romanzare le cose che faccio, così io che "mi soffio il naso" diventa "sbuffo nel bianco di un fazzoletto" e io che "faccio scattare le dita" diventa "scricchiolo le ossa".
Sono cambi stupidi e automatici ma rendono tutto piu' fluido e sentimentale secondo me, ti portano nell'azione e ti  fanno capire realmente piu' che l'azione il perchè o cosa si prova nel farla. Come quando volevo cucinare e mia madre mi gridava -non puoi, i grandi cuicinano e tu guardi! se no non impari! che ti credi che io non guardavo mia mamma?!-
Aveva  ragione, anche quando scrivi devi far vedere non far partecipare. Credo.

Piccolo cantuccio letterario: RIVOGLIO CAZZO COME INTERIEZIONE RICONOSCIUTA!
Basta con questa Accademia della Crusca, dei Lincei, basta ai Piccolo Zanichelli, Devoto-oli e Dizionari Ragionati! CAZZO E' UN'INTERIEZIONE!

da wikipedia: In grammatica, l'interiezione è la parte del discorso che esprime un particolare atteggiamento emotivo del parlante, in modo estremamente conciso.

quindi in qualunque luogo io da oggi usi CAZZO essa, e dico essa, sarà usata come un'interiezione cazzo e non mi connoterà come "gentedcheusalinguaggiovolgareinunedificiopubblico", cazzo!

venerdì 19 novembre 2010

Come dire... sono felice.

Si sono un tipo che si preoccupa e passo i minuti tra un messaggio e l'altro a fare i  piu' grandi viaggi mentali ma, visto che non amo davvero parlare di queste parlerò di altro. Quindi inizierò con un plateale:
SONO FELICE DA TIRARMI LA PELLE DELLE BRACCIA FINO A STRAPPARLA CON LE MANI.
può sembrare inutile alla discussione ma è l'unica cosa che riesco a dire visto che ho le mani impastate in un crogiuolo di happyness (fatemi passare l'inglesismo). Cazzo ho la carotide gonfissima che sembra mi spinga la testa. Dicevamo? Ah sì, la felicità.

Scusate ma sono così felice che non riesco a scrivere nulla di particolarmente sensato o interessante perchè in testa ho la ragazza piu' perfetta della terra! L'ho vista piangere, ridere, sospirare, arrabbiarsi, avere il mal di testa o camminarmi affianco, parlare del piu' e del meno, ascoltare i miei problemi e raccontarmi i suoi, l'ho vista raffreddata col naso rossissimo e lacrimare perchè il vento le rovinava la matita, l'ho vista che sorrideva mentre la abbracciavo e chiudeva gli occhi mentre la baciavo, l'ho vista in quasi tutte le sue espressioni ed è sempre, e dico sempre, spaventosamente perfetta.
Spaventosamente perchè mi lascia a bocca aperta ogni sguardo, sembrerà stupido a sentirlo ma è così, sono sei mesi che vengo atterrato dai suoi occhi.

SONO FELICE.

venerdì 12 novembre 2010

Punto punto e ancora un'altro punto.

Testa in panne.
Sto come le automobili abbandonate sulle strade e mi sento d'arruginire.

Purtroppo è un periodo strano questo nel quale mi sembra di non capire piu' niente, un piagnucolone inutile ecco che sono. Ho paura. Sono pateticamente incollato allo schermo del computer a scartavetrare un pò di cuore e mi sento terribilmente inerte, morto. Ormai mi sento vivo solo quando Lei, la mia Juimi, mi sta vicino e le ore sembrano solo riempitivi tra i momenti in cui le sono vicino, l'altra parte della vita dormo. Ebbene sì, ammetto, ormai la mia è una dipendenza che ha scacciato via le altre e che vorrei far diventare per la prima volta qualcosa di concreto e certo. Sono un'idiota a dire queste cose ma posso dire che io la amo in un modo assoluto, potrei morire per lei e solo per lei. Lei è la mia vita, il mondo è Rohypnol ma senza togliere ansia.

Tutto è Rohypnol.
E mi sto sentendo come a respirare immerso nel piombo.

mercoledì 10 novembre 2010

Vi voglio parlare di...

BBaf... BBaf... BBaf...

Sono indeciso se il rumore che fanno le labbra schioccando sia un sonoro BBaf o un contenuto Pà, e davvero è qualcosa di incredibile su quanto si possa viaggiare su questo suono, non è mica roba da coccodrilli, questo è riempimento puro, un metronomo naturale che segna i momenti di noia che stanno tra un BBaf e l'altro o (per par condicio tra un Pà e il successivo), è che non ci si pensa ne sono sicuro, ma immaginate un mondo senza rumori di noia, vuoto, silenzioso, eternamente destinato a farti, naturalmente silenziosamente, esplodere il cervello, invece, noi umani abbiamo il BBaf e tutto di nuovo torna nell'ordine delle cose...

BBaf... BBaf... BBaf...

Sto ancora intervallando quel dolce apostrofo fastidioso con le labbra, mi sento patetico a stare con gli occhi a palla rizzato sulla sedia a Bbaffare senza un motivo e poi ho le dita incriccate che sembra che abbia immerso le mani nel Bostik, oddio continuo, mi vorrei fermare ma la mia bocca non ci riesce ormai pensa solo a...

BBaf... BBaf... BBaf...

E' l'unico modo che ho per parlare con l'esterno, il mio corpo man mano mi sta abbandonando, la bocca si apre e si chiude di sua volontà e sto scrivendo incurvato sulla tastiera mentre la mano destra sta picchiettando sul tavolo, ormai mi domina, scrivo col mignolo, man mano la sensazione di Bbaf si avvicina anche alle gambe, si contorcono, ancheequsta mno mi ta abbbandonndo c

BBaf... BBaf... BBaf...
BBaf... BBaf... BBaf...

Presentazioni, arriccia-barattoli, impronte.

Ok sinceramente sono abbastanza eccitato, mi sembra di scrivere davanti a miliardi di persone che mi stanno fissando, non sono di quelli che passano e buttano l'occhio per vedere il tizio che striscia la biro sul foglio in strada, anzi, mi stanno osservando.
Il titolo del blog può avere varie e piu' o meno oniriche interpretazioni, ma la realtà dei fatti è che ho messo solo la prima frase che mi balenava in testa e ci stava già nuotando da un pò e mi sbuffava affianco anche se non sapevo coscientemente come usarla, un pò come quando ti regalano i "regali-utili" per natale e tu non sai che fartene, esemplificando - Oh wow grazie ho sempre voluto quel... quel... - è un'arricciabarattoli - si proprio quello, scusa l'emozione non mi faceva parlare.
E poi arriva il giorno che l'arricciabarattoli ti serve, anzi lui non serve sei tu che ti pieghi all'essere bisognoso del tuo arricciabarattoli, ed ogniuno ha il suo, bisogna scovarlo.
Quale delle piccole cose che ti stanno intorno è davvero essenziale?
L'essenziale è momentaneo, l'arriccia-barattoli è una previsione del futuro, qualcosa che conservi perchè ti aspetti che accada quel non so che che magicamente lo teletrasporta sul tuo tavolo.
Non è essenziale definirlo, Esso (l'arricia-barattoli per intenderci), è definito dal suo essere tale e non dal suo arricciare barattoli. Comunquesia basta discutere della filosofia, io devo scrivere di me non di supporti per la casa! Devo! E' un'imperativo categorico!
Ma non voglio annoiare chi legge quindi andrò per punti focali che vi faranno capire chi sono: vivo in un'appartamento al settimo piano di un palazzone grigio che da su un grosso supermercato, ho una voglia sulla parte destra del busto, mi commuovo spesso specie guardando film in cui muore qualcuno o qualcosa o quando qualcosa torna in vita in modo commovente e giro con le scarpe in casa per il puro piacere di lasciare impronte.